venerdì 11 febbraio 2011


Novella di frate cipolla:

Questa novella parla di un aspetto che non abbiamo ancora evidenziato: l’intelligenza umana che si manifesta nella retorica e nella persuasione delle persone.
Le novelle che celebrano l’intelligenza hanno spesso il tema della beffa e dell’inganno, tale capacità di imbrogliare le persone viene lodata da Boccaccio, a differenza di Dante, che l’avrebbe condannato come atto molto negativo e quindi come peccato.

 Riassunto:
La novella è ambientata a Certaldo e dice che il paese è ricco e pieno di persone di buona estrazione sociale. Racconta di un frate che entra nel paese per raccogliere le elemosine fatte da contadini ignoranti. Il nome di frate cipolla è dato dal fatto che nel territorio nel quale abitava, le cipolle crescevano rigogliose. Frate cipolla viene descritto come un uomo piccolo dai capelli rossi e il viso allegro, ottimo parlatore anche se ignorante. Un giorno nel mese di agosto frate cipolla celebra la messa nel paese di Certaldo e ad un certo punto chiede a donne e uomini di portare le elemosine davanti alla chiesa per Sant. Antonio per far si che il santo protegga le loro bestie e promette di far vedere alcune reliquie religiose. Il giorno successivo il frate presenta le reliquie di alcuni santi e permette di far baciare la croce. Frate cipolla promette di mostrare una penna dell’arcangelo Gabriele, la quale ovviamente, è finta e da questo aspetto si riconosce il carattere da imbroglione del frate. Tra le persone che assistono alla predica del frate ci sono 2 ragazzi che vogliono fare uno scherzo al prete e cominciano a ridere, i ragazzi approfittano del momento di pausa del frate, che va a mangiare da un amico, decidono di rubare la penna per vedere come il frate riesce a salvarsi davanti alla popolazione senza la penna. Colui che sta alla guardia della penna è un ragazzo che viene descritto come un uomo rozzo e sporco e frate cipolla lo descrive con nove termini negativi: lento, negligente, tardo, bugiardo, sudicio, negligente, disubbidiente, trascurato, scostumato, e non ne aggiunge altre. Dimostra la stupidità del servo con altri aggettivi negativi. Il servo lascia incustodite le cose di frate cipolla per andare a fare la corte a una ragazza facendole un sacco di promesse, in contemporanea i due giovani entrano nella stanza rubano la penna avvolta da un drappo di seta chiusa in una cassetta. I due scambiano la penna nella cassetta con dei carboni. La popolazione si raduna per vedere la reliquia e il servo del frate raccoglie le cose e gliele porta, frate cipolla non guarda il contenuto per assicurarsi che non sia stata rubata la reliquia ma comincia la predica. Il frate prepara il momento della visione della reliquia e apre la cassetta, vede che la finta reliquia non c’è più  ma vede i carboni e capisce che il servo non ha sorvegliato le sue cose e bestemmia tra se e se. Egli però rimane impassibile per non far sospettare di niente e inizia a raccontare una storia che parla di una serie di luoghi che hanno un doppio significato con la città di Firenze nei quali, il frate, dice di essere stato. Continua a dire delle cose che non esistono e alludono alla truffa, dice anche che ha viaggiato molto e quando arrivò in india vide degli uccelli ( doppio significato con delle cesoie). Elenca le reliquie che ha raccolto : i chiodi della croce, il suono delle campane del tempio di salomone e i carboni con cui è stato arrostito san Lorenzo, egli dice che ha con se tutte le reliquie e non se ne allontana mai. Il frate dice che ha confuso le cassette che contengono i carboni e la penna ma dice che secondo lui questo scambio sia stato voluto da dio e ricorda che la festa di san Lorenzo sia tra 2 giorni e dio quindi vuole che il frate mostri questa reliquia e dice che li sporcherà con i carboni per farli salvare da bruciature e incendi. Mostra la reliquia e il popolo porta le elemosine prosperose e si fanno colorare le camicie. Il frate segna anche le camice degli amici che successivamente ridono e gli restituiscono la penna che lo porterà a una ricchezza maggiore rispetto all’anno precedente e tutti ridono per la stupidità dei certaldesi.

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